Come di consueto a marzo iniziava le consegne di vino sfuso ai clienti del nord Italia.
In uno dei numerosi viaggi, era alla guida del suo camion pieno di damigiane già dalle prime luci dell’alba e ormai aveva macinato chilometri di autostrada, quando finalmente si apprestava a imboccare l’uscita che l’avrebbe condotto al piccolo paesino.
Si trattava di un borgo in cima ad un’altura e, per raggiungerlo, doveva percorrere una ripida e stretta stradina, per la quale passava a stento il camion, nella speranza di non doversi contendere il transito con nessuno per evitare manovre acrobatiche.
Nel centro del paese non c’era un parcheggio per i camion; ma c’era una rotonda con un’aiuola nel mezzo, che ospitava la sua sosta per il tempo necessario per lo scarico.
Uno degli anziani del paese raccoglieva l’ordine per tutti e si preoccupava di organizzare e coordinare tutto.
Infatti gli abitanti sapevano che quella mattina era prevista la consegna del vino e, per velocizzare l’operazione di scarico, due di loro erano incaricati di raccogliere le damigiane dall’aiuola e trasportarle con la moto-ape presso le case dei destinatari.
Era bello vedere come in quel paesino, fuori dal giro delle grandi città, l’arrivo del vino fosse un evento sentito, al quale tutti partecipavano come quasi ad una festa di primavera. Con l’equinozio infatti, si decretava l’inizio del periodo dell’imbottigliamento.
Ma come si procede per l’imbottigliamento fai-da-te?
Premettiamo che molti sono i segreti tramandati da generazioni e qualcuno può seguire tecniche leggermente diverse, ma noi vogliamo condividere i consigli per quanto riguarda il nostro vino.
Chi compra il nostro vino in damigiana sa che per la conservazione noi usiamo inserire in ciascuna una pastiglia di paraffina (contenente un’essenza estratta dalla senape per disinfettare in modo naturale l’interfaccia vino-aria), che galleggia in superficie ed evita la formazione della cosiddetta “fioretta”: fenomeno che si presenta come un velo biancastro sopra la superficie del vino che sta a contatto con l’ossigeno.
Il vino può tranquillamente rimanere nelle damigiane per circa un mese, a condizione che le damigiane vengano riposte chiuse in un luogo asciutto e fresco, ad una temperatura compresa tra i 10°C e i 15°C. Entro questo periodo il vino dovrà essere trasferito nelle bottiglie, che potranno quindi essere utilizzate per la degustazione entro un anno.
Per decidere la data dell’imbottigliamento è utile avere alla mano il nostro lunario.
È opportuno dedicare qualche minuto alla scelta di bottiglie o bottiglioni: questi devono essere in vetro, asciutti, lavati (preferibilmente sterilizzati) e non devono aver contenuto olio o aceto che possano trasmettere il loro odore al vino.
Il vino imbottigliato va sempre conservato in un luogo buio, fresco e asciutto; per proteggerlo meglio dalla luce consigliamo di preferire recipienti in vetro scuro.
Per l’imbottigliamento fai-da-te sono normalmente usati tappi “a fungo” in plastica o a corona in metallo.
Per le caratteristiche del vino dedicato a quest’attività, è necessario ridurre al minimo il contatto con l’aria: una volta iniziata l’operazione di travaso dalla damigiana alle bottiglie/bottiglioni, questa va terminata nel minor tempo possibile.
I recipienti vanno chiusi colmi, quelli riempiti solo in parte vanno destinati al consumo entro pochi giorni.